Original_jpgVideogiochi: genitori e figli non si capiscono? Niente panico, arriva l’EduGamer, una nuova figura educativa specializzata nel gaming

Causano dipendenza, spingono alla violenza, danneggiano la creatività. Sui videogiochi si legge e si sente di tutto, molto spesso in chiave negativa, se non addirittura demonizzante. Secondo autorevoli studi e ricerche, però, si tratta di paure infondate. Se non addirittura nocive quando riferite a giocatori giovanissimi. Molte professioni del futuro, infatti, richiederanno competenze e abilità apprese proprio nell’ambito del gaming. Per lo psichiatra David Greenfield, ad esempio, i videogiochi non sono solo passatempi, ma rappresentano un approccio cognitivo, in quanto stimolano il pensiero in parallelo, cioè la possibilità di assumere informazioni in simultanea da più fonti, contrapposto al pensiero seriale dominante prima della rivoluzione digitale.

È comunque innegabile l’esistenza di un marcato gap generazionale in tema di videogiochi. I genitori di oggi sono nati e cresciuti in un mondo analogico, ma si trovano a educare i propri figli in una dimensione completamente differente da quella che hanno sperimentato da bambini. Per dare una misura del fenomeno, nel 2018 il settore dei video games ha avuto giro di affari di 1,7 miliardi di euro, segnando un +18,9% rispetto al 2017. La nostalgia per un mondo che non c’è più governa la maggior parte dei discorsi attorno a questi argomenti ed è alla base di numerosi timori e preoccupazioni, alimentati anche dall’inserimento del cosiddetto “gaming disorder” nell’ICD-11 da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

È con l’intento di facilitare il dialogo genitori-figli e di fornire alle famiglie strumenti utili per affrontare le ansie e le perplessità che nasce EduGamers for kids 4.0, un servizio incentrato su una figura professionale innovativa: l’EduGamer, un educatore specializzato nell’affiancamento dei ragazzi nel mondo videoludico. I genitori potranno ingaggiare l’EduGamer per sessioni di gioco con i propri figli. Combinando le abilità di gamer con le proprie competenze di educatore, l’EduGamer svolge il suo ruolo giocando con i ragazzi in modalità multiplayer ai loro videogiochi preferiti. L’EduGamer propone ai giovani gamer:

* chiavi di lettura critica dei rituali e dei modelli proposti dai videogiochi popolari

* suggestioni per comprendere e gestire le emozioni che si scatenano giocando

* comportamenti sociali utili a costruire relazioni positive in rete

* modalità per autoregolare il proprio tempo di gaming

* esperienze e consigli per mantenere il “gusto” del reale

Alla fine del percorso, l’EduGamer illustrerà ai genitori il percorso svolto, le abilità e le competenze apprese dai ragazzi e le difficoltà incontrate, in particolare sotto il profilo della gestione delle emozioni, delle relazioni e del controllo dello screen time. I genitori potranno inoltre usufruire di interventi di supporto consulenziale e orientamento a cura dello staff del progetto, formato, oltre che da educatori, da pedagogisti, psicologi e gamers.

Chi siamo

EduGamers for kids 4.0 è un’iniziativa di Crescere Insieme, onlus torinese che opera da oltre 40 anni nel settore dei servizi educativi. Selezionato dalla Città di Torino come progetto di innovazione sociale da finanziare attraverso il crowdfunding, EduGamers for kids 4.0 si è aggiudicato la consulenza e il supporto gratuito dell’European Crowdfunding Center. Il progetto è sostenuto da: Università di Torino (Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Dipartimento di Psicologia), Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Centro Studi Giuridici Informatici di Torino e società PubCoder e Guanxi. EduGamers for kids oggi coinvolge attivamente CMA – Creative Management Association, Access Point scs, Apriti Sesamo scs, oltre a un’équipe di esperti del mondo del gaming e dell’educazione.

Per ulteriori informazioni:

www.edugamers.cloud