Formare una persona, sensibilizzarla su particolari tematiche o legarla ad un prodotto sono oggi le vere richieste del mercato. Un mercato invaso da influencer, youtuber, opinionisti, ecc..

Agire nel settore del marketing diventa sempre più complicato, e nascono quindi modi di “fare marketing” sempre più innovativi. La gamification, il guerilla Marketing, o gli advergame, sono solo alcune delle soluzioni che hanno invaso il nostro vocabolari, molti di questi modelli si basano su un perno. L’emozione. in particolare la Gamification e gli advergame usano il gioco come cardine per stimolare e “ricompensare” i clienti fedeli, gli studenti migliori o i commerciali che raggiungano le soglie di fatturato.
L’emozione che danno i videogiochi o i videogame sono enormi e lo dimostrano i numeri. Oggi tutti giocano, guardate le persone in metropolitana, in attesa dal medico, o mentre si rilassano a casa. Il gioco era ed oggi è uno strumento che è entrato nella normalità delle nostra abitudini e il marketing ne usa tutto il suo potenziali. Il “gaming” è un fenomeno che tocca gli adulti non solo i ragazzi, cambiano i giochi a cui si gioca ma tutti giocano. Alcuni sul cellulare, altri a casa in salotto con i figli altri al lavoro nella pausa pranzo, ma oggi quasi tutti hanno un gioco sul cellulare. Sempre più spesso di parla di Social Gaming e quindi di Social Gaming Marketing.

Quando giochiamo siamo rilassati e siamo aperti al marketing non convenzionale. Cioè tutto quello che non passa per i canali tradizionali, spot, cartelloni, messaggi via radio, o la vecchia cara TV, ecc.. Siamo pronti per raccogliere gli stimoli diretti e indiretti che ci arrivano. Questo è il momento fertile per seminare i nostri messaggi che siano di sensibilizzazione su un tema etico, o sul bullismo, o su come approcciare un cliente o anche per passare dei concetti formativi  che in aula o in elearning risultano noiosi. Il gioco videogioco diventa vettore di informazioni e stima il target a ricevere a volte in modo indiretto i concetti o gli stimoli che ci interessano. Formare e insegnare attraverso un videogame da ottimi risultati in termini di consolidamento delle capacità formative. Stimolare l’interesse su un prodotto è semplice se il prodotto e’ nel gioco e indirettamente diventa nostro “amico”. Creare un interesse su un tema sociale si può fare usando giochi mirati dai serious game allo story telling, sono modelli di gioco che riescono a portare il tema nell’intimo della persona.

AccessPoint sviluppa videogiochi (sviluppiamo videogiochi “indipendenti”), e quasi sempre alla fase di creazione sono presenti psicologi che ci aiutano a scegliere il tipo di videogioco più adatto. Sono attivi gli insegnanti quando si tratta di “gaming” per i ragazzi; il formare giocando e’ un modello valido e tradizionale, noi abbiamo inserito il videogioco al posto del gioco tradizionale per avere l’attenezione totale dei ragazzi. Quando sviluppiamo un edugame (in videogioco formativo) per gli adulti puntiamo a rendere interessante un argomento che in genere è “noioso” o che poco ha di stimolante per la sua natura. Essendo una cooperativa lavoriamo molto spesso con il terzo settore per creare strumenti di sensibilizzazione su tematiche che ci stanno a cuore e che siano davvero etiche. preferiamo non inseguire la guerrilla marketing, il ninja marketing o il marketing tribale.

Perché usare un videogame per passare i  nostri messaggi o contenuti o per promuovere un prodotto? Le risposte sono molte i videogiochi possono entrare facilmente nei social gaming, ed oggi tutto passa per  i social network. I videogiochi raccolgono l’attenzione del “cliente” e hanno una forte penetrazione, e molto spesso sono il complemento innovativo ad una campagna tradizionale. E come ultima cosa ci potete giocare anche voi al vostro videogioco.